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AUTOVELOX. CASSAZIONE 33414 del 11.11.2022.

Capita di ricevere a casa una multa per eccesso di velocità rilevata tramite autovelox. Cosa bisogna fare?

Le strade che percorriamo quotidianamente sono controllate da questi sistemi, che possono essere mobili o fissi, che consentono di determinare la velocità dei veicoli, e in caso di superamento dei limiti di velocità, di applicare la relativa sanzione.

La disciplina sull’autovelox, ad oggi, è piuttosto ridotta, disaggregata e poco chiara; definire una disciplina omogenea sulle modalità d’uso dei sistemi di rilevazione della velocità è fondamentale per garantire il bilanciamento tra il diritto di difesa del singolo automobilista, presunto trasgressore, il quale deve poter contare su indicazioni certe e uniformi, e l’esigenza collettiva di contrastare la sinistrosità sulle strade attraverso l’utilizzo di questo strumento.

Vale la pena ricordare, il comma 6 dell’art. 142 C.d.S., riguardola determinazione dell'osservanza dei limiti di velocità, sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate, […].

Visto la valenza probatoria della rilevazione, effettuata tramite lo strumento dell’autovelox, si comprende quanto sia fondamentale poter fare affidamento sull’attendibilità della stessa.

Altresì, al comma 6 dell’art. 45 C.d.S., è significato che le apparecchiature e gli altri mezzi tecnici di controllo e regolazione del traffico, nonché quelli atti all’accertamento e al rilevamento automatico delle violazioni alle norme di circolazione, […], sono soggetti all’approvazione od omologazione da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, previo accertamento delle caratteristiche geometriche, fotometriche, funzionali, di idoneità e di quanto altro necessario.

Viepiù. Con sentenza del 18 giugno del 2015 n. 113, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 45, comma 6, del Codice della Strada, nella parte in cui non prevede che tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura.

Con questa pronuncia la Consulta ha inteso affermare il principio della necessaria tutela del ragionevole affidamento che deriva dalla permanenza della funzionalità delle apparecchiature di misura della velocità e che è garantita attraverso verifiche periodiche conformi alle relative specifiche tecniche.

La Suprema Corte, con la recente sentenza del 11 novembre 2022 n. 33414, ha rafforzato il principio espresso dal Giudice delle Leggi, affermando che tutte le apparecchiature di misurazione della velocità (che è elemento valutabile e misurabile) devono essere periodicamente tarate e verificate nel loro corretto funzionamento, che non può essere dimostrato o attestato con altri mezzi quali le certificazioni di omologazione e conformità, risultando peraltro a tal fine sufficiente il certificato di taratura”.

La giurisprudenza, negli anni, ha svolto un ruolo interpretativo fondamentale in materia di accertamento elettronico della velocità.

In particolare, la Cassazione, a fronte di numerosi ricorsi da parte degli automobilisti, ha avuto modo di precisare alcune regole sull’uso dell’autovelox.

Segnatamente, a quanto indicato all’art. 142, comma 6-bis, C.d.S., che le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi […], la Cassazione, con Ordinanza dell’ottobre 2021 n. 29595, ha stabilito che l’obbligo di presegnalare e rendere visibili i controlli di velocità vale anche per gli autovelox installati sui veicoli in movimento.

Pertanto, la pronuncia boccia le interpretazioni secondo cui l’obbligo, di cui al cennato articolo, varrebbe solo per i controlli eseguiti con apparecchiature fissi.

Sul tema è tornata la Cassazione, con la recente Ordinanza dell’8 febbraio 2022 n. 4007, che ha sancito che l’art. 142, comma 6-bis, C.d.S. va interpretato nel senso che, tanto per le postazioni fisse che per quelle mobili, il requisito della preventiva segnalazione della postazione e quello della visibilità della stessa sono distinti ed autonomi e devono essere entrambi soddisfatti ai fini della legittimità della rilevazione della velocità effettuata tramite autovelox.

Perché possa essere utilizzato come prova delle infrazioni, quindi, un autovelox deve rispettare una serie di requisiti stabiliti dalla legge come:

  • essere omologato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
  • essere segnalato in maniera adeguata mediante cartelli stradali o segnali luminosi;

Infine, tutti i dispositivi di controllo elettronico della velocità devono essere sottoposti sia alla verifica di funzionalità al momento del collaudo sia alla taratura annuale; poiché l’assenza di verifiche periodiche di funzionamento e di taratura del dispositivo di controllo può pregiudicarne l’affidabilità.

Bisogna leggere con attenzione il verbale; quindi occorre verificare che, nello stesso, siano indicati i dati della prima omologazione e dell’ultima taratura effettuata, la presenza dei suddetti cartelli di avviso ovvero l’esistenza di questi cartelli di presegnalazione (in genere, è indicato il km progressivo della strada dove essi sono posizionati).

Alla luce ed a conclusione di quanto predetto, quando si riceve una multa per eccesso di velocità rilevata tramite autovelox, in mancanza di uno dei requisiti suindicati, si potrà seguire la strada del ricorso, in quanto la stessa è irregolare e quindi si potrà chiederne l’annullamento.

Dott. Edoardo Manucci