Lo stato delle carceri italiane è fatto NOTORIO.
Dopo quasi 10 anni dall’introduzione di rimedi contro la detenzione inumana, ancora oggi non vi sono – ovviamente senza pretesa di generalizzazione – le condizioni per poter affermare che il problema è risolto.
Basti pensare che vi sono pronunce alle quali “tocca” ancora specificare la necessità di 3 mq. per detenuto o il fatto che anche l’areazione o la luminosità della cella incidono sulla qualità della pena.
Chi scrive ha patrocinato 2 ex detenuti nel lontano 2015; si trattò dei primi provvedimenti emessi dal Tribunale di L’Aquila in persona del Presidente dott. Ciro Riviezzo. Sotto alcuni link che ricordano i fatti dell’epoca.
https://giurisprudenza.unipg.it/files/generale/IMPORT/sportello/Ordinanza_Tribunale_Aquila_all_1.pdf
Per uno di quei 2 casi, l’Avvocatura dello Stato propose anche ricorso in Cassazione: natura e prescrizione del riconoscimento di 8 euro giornaliere giunsero alle Sezioni Unite della Cassazione Civile che, con sentenza 08/05/2018 n° 11018, stabilirono natura indennitaria e prescrizione decennale.
Anche l’AIGA Nazionale si interessa alla materia. Vive l’Osservatorio Nazionale AIGA che ha chiesto, da ultimo, Visita in istituti penitenziari per la Domenica delle Palme.
La sensibilità verso i diritti di tutti non legittima alcuna compromissione delle dignità della persona. Non possono esserci “se” o “ma” su tali ambiti; anche chi lavora nelle carceri e per le carceri merita tutela e rispetto. La condivisione di problematiche che afferiscono a diritti umani passa per il giusto confronto, senza polemica ma con il punto fermo che non vi può essere retrocessione o spazio a considerazioni, banali, di giustizia sommaria o punitiva.
La scheda dei rimedi, ad oggi previsti, su https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_3_8_10.page
S.Onofrio di Campli, 28 febbraio 2022
Avv. Massimo Ambrosi